Il suo nome botanico è Salvadora persica, ma nel mondo islamico è più conosciuta come miswak. Si presenta sotto forma di radice (sembra a prima vista un bastoncino di liquirizia) e il suo uso regolare può aiutare la salute di gengive e denti, rendendo questi ultimi più bianchi. Vediamo dove trovare e come usare questo semplice ed economico rimedio.
Cominciamo con una breve descrizione botanica. Si
tratta di un arbusto o piccolo albero sempreverde, ramosissimo,
appartenente alla famiglia delle Salvadoraceae, conosciuto con i nomi
comuni di miswak, meshwak, meswak, arak, peelu, siwak, i cui rametti
o le radici vengono usati sotto forma di spazzolino naturale. La
corteccia è di colore bianco-giallo o grigiastro, le foglie sono
quasi carnose di dimensioni pari a 5 cm di lunghezza per 2 cm di
larghezza, di forma ovato-ellittica. I fiori, piccoli e di colore
verde-giallo, sono raggruppati in racemi terminali lunghi anche 30 cm
e sono seguiti da piccole drupe globose, che a maturità possono
essere rosse o bianche.
Cresce diffusamente nelle zone aride di tutta l'Africa, del Medio Oriente, della Penisola Araba e dell'Asia tropicale centro-occidentale (Pakistan e India nord-occidentale). Oltre all'uso come spazzolino naturale, ricordiamo che foglie e germogli di questa pianta sono un cibo molto apprezzato dai cammelli, mentre i frutti vengono consumati anch'essi come cibo o usati in ambito di medicina tradizionale.
Cresce diffusamente nelle zone aride di tutta l'Africa, del Medio Oriente, della Penisola Araba e dell'Asia tropicale centro-occidentale (Pakistan e India nord-occidentale). Oltre all'uso come spazzolino naturale, ricordiamo che foglie e germogli di questa pianta sono un cibo molto apprezzato dai cammelli, mentre i frutti vengono consumati anch'essi come cibo o usati in ambito di medicina tradizionale.
Il
miswak ha fatto la sua comparsa sul mercato italiano da alcuni anni,
ma il suo uso tradizionale nel mondo arabo ha una storia molto lunga.
I rametti, infatti, scortecciati nella parte finale fino a metterne a
nudo le fibre sottostanti, vengono prima masticati per ammorbidirli,
quindi strofinati sui denti, rimuovendo per azione meccanica residui
di cibo e altro; inoltre grazie alle loro proprietà antibatteriche
sono in grado di contrastare la proliferazione di batteri, quali
Streptococcus
mutans,
costituenti della placca dentaria e responsabili dell'insorgenza di
carie
e gengiviti.
Il
vantaggio dell'uso di questo “spazzolino” naturale, promosso
anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, è che anche in
assenza di acqua e ovviamente senza l'uso di ulteriori sostanze quali
i dentifrici, esplica efficacemente la sua azione.
Studi scientifici condotti sull'uso di questa specie nell'igiene orale hanno paragonato diverse volte il suo uso con quello della clorexidina gluconato, un principio attivo diffusamente utilizzato in colluttori e prodotti per l'igiene orale, dalle proprietà antibatteriche persistenti. I risultati indicano che almeno in vitro l'efficacia antiplacca del miswak è superiore alla clorexidina.
Altri
studi hanno analizzato la correlazione tra le cure odontoiatriche e
l'uso regolare del miswak tra la popolazione adulta dell'Arabia
Saudita. Su un campione di poco meno di 500 persone è stato
dimostrato che la frequenza di cure era minore rispetto alla media di
altri paesi del mondo e che, contestualmente, essa diminuiva quanto
più aumentava l'uso del miswak, pertanto si ritiene che il suo uso
regolare abbia una reale azione preventiva.
Ricerche
simili sono state condotte in Sudan, dove è stato paragonato l'uso
del miswak a quello dello spazzolino, sottoponendo due campioni di un
centinaio di soggetti alla valutazione di numerosi parametri per
stabilire l'indice di salute di denti e gengive. Il risultato ha
dimostrato che mediamente gli utilizzatori di miswak godono
generalmente di una migliore salute delle gengive e dei denti, con
minore frequenza di sanguinamento gengivale, di perdita di denti e di
sviluppo di carie.
Studi
clinici ripetuti dimostrano che l'uso del miswak tal quale o sotto
forma di estratto come colluttorio, è realmente in grado di
diminuire la presenza e contrastare la proliferazione di
Streptococcus
mutans,
più che con l'uso del canonico spazzolino e dentifricio. L'azione
antagonista nei confronti di questo batterio, uno dei maggiori
responsabili dell'insorgenza della carie, sembra basarsi anche
sull'innalzamento del pH della bocca.
Oltre
all'azione antibatterica e antinfiammatoria, è stata dimostrata una
significativa efficacia antimicotica, in particolar modo contro ceppi
di Candida
albicans
isolati da mucosa orale. L'estratto acquoso della radice di miswak a
concentrazione del 15% ha dimostrato attività fungistatica per un
periodo di 48 ore. Questo effetto si è dimostrato particolarmente
utile in soggetti immunocompromessi dove l'insorgenza di candidosi
orale (mughetto) è più frequente. In questo caso l'uso regolare e
quotidiano del miswak è ritenuto un valido strumento di prevenzione
dell'insorgenza della micosi.
E' stato provata l'azione diretta dell'estratto di
miswak (rapporto D/E 1:4) sulla dentina umana da denti appena
estratti, con il risultato che l'estratto ha provocato la rimozione
parziale dello strato esterno di placca e delle occlusioni dei tubuli
della dentina stessa.
L'azione batteriostatica e fungistatica scientificamente dimostrata può essere sfruttata tanto nell'uso dei derivati tradizionali, i rametti o le radici usati come spazzolino naturale, che come estratto da impiegare nella formulazione di dentifrici e colluttori, come già accade in diversi paesi di origine di questa pianta. L'ultima frontiera del miswak sembra essere il chewing-gum contenente l'estratto dalle proprietà anti-carie, un approccio nuovo e interessante specialmente per i giovani,
I
ricercatori hanno tentato di mettere in relazione l'attività
biochimica del miswak con il suo contenuto in fluoro, silice e altri
minerali comunemente ritenuti utili per la salute dei denti. I
risultati hanno dimostrato che nessuno di questi, seppur presenti in
tracce, sono responsabili dell'azione riportata, pertanto si è
concluso che la reale efficacia di questa pianta sia da attribuire ai
suoi principi attivi, specialmente a quelli della frazione volatile.
La radice di miswak si può trovare di norma in erboristeria con pochi euro, va usata quotidianamente, da sola o dopo aver lavato i denti con spazzolino e dentifricio. In questo secondo caso eliminerà gli ultimi residui di cibo e migliorerà lo stato dello smalto dei denti e delle gengive. La radice va prima inumidita bene con la saliva, quindi va passata sui denti in entrambi i sensi, come se si usasse uno spazzolino. Alla fine sarebbe opportuno non sciacquare la bocca per permettere alle sostanze benefiche di questa radice di rimanere a contatto con i denti. Una volta terminato l'uso è bene asciugare la radice per bene e riporla in posto asciutto.
La radice di miswak si può trovare di norma in erboristeria con pochi euro, va usata quotidianamente, da sola o dopo aver lavato i denti con spazzolino e dentifricio. In questo secondo caso eliminerà gli ultimi residui di cibo e migliorerà lo stato dello smalto dei denti e delle gengive. La radice va prima inumidita bene con la saliva, quindi va passata sui denti in entrambi i sensi, come se si usasse uno spazzolino. Alla fine sarebbe opportuno non sciacquare la bocca per permettere alle sostanze benefiche di questa radice di rimanere a contatto con i denti. Una volta terminato l'uso è bene asciugare la radice per bene e riporla in posto asciutto.
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