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domenica 11 marzo 2012

Funghi medicinali sotto la lente dei ricercatori

Vediamo insieme una piccola rassegna degli studi scientifici che riguardano i funghi medicinali di cui ci siamo occupati negli scorsi articoli (maitake, shiitake, etc.). Analisi dei risultati degli ultimi anni al di là di ciò che era già noto per quanto riguarda i beta-glucani, di cui abbiamo già parlato.


Soprattutto nei paesi di origine, Cina e Giappone, negli ultimi anni è stato pubblicato un grande numero di studi scientifici sui funghi medicinali citati. Il trend è quello di dimostrare le supposte proprietà tradizionali e prendendo spunto da queste cercare di capire il meccanismo d'azione e l'efficacia di questi rimedi, specialmente nella lotta ai tumori, argomento sempre d'attualità nel campo della ricerca scientifica. A quanto sembra molti estratti di questi funghi hanno dimostrato attività notevole in qualità di antiossidanti, immunostimolanti e antitumorali.

Anche l'attività tonico-energetica sembra essere confermata dagli studi e alcuni di essi sembrano in grado di aumentare la produzione di ATP a livello cellulare di oltre il 20%, in pratica un reale e significativo incremento di energia organica.
Questa azione tonica è stata dimostrata tanto a livello fisico, dove sembra che alcuni di questi funghi promuovano anche una certa attività anabolizzante, che a livello cerebrale, dove è stato confermato che migliorano e aumentano le facoltà cognitive, la capacità di concentrazione e la memoria. Estratti del fungo shiitake sono risultati utili per contrastare la sindrome da stanchezza cronica (CFS), una patologia che provoca uno stato debilitante per il soggetto, con sintomi quali cefalee, dolori osteoarticolari e muscolari, disturbi del sonno e temporanee perdite di memoria.
L'attività tonica non è però mai ansiogena, anzi molti di questi rimedi possono essere impiegati con successo come ansiolitici e miglioratori del tono dell'umore, come nel caso del reishi, utile anche per combattere l'insonnia, o del fungo Cordyceps.

L'azione potentemente antiossidante di molti di essi, unitamente all'attività immunomodulante, li rende utili come trattamento coadiuvante in caso di tumore: essi sembrano in grado di rallentare lo sviluppo della massa tumorale, riducendo l'infiammazione dei tessuti, contemporaneamente riducono gli effetti collaterali della chemioterapia, specialmente a carico del midollo osseo, riducendo la eritrocitopenia e la leucopenia, danni collaterali frequenti durante la terapia farmacologica antitumorale. Recenti studi hanno dimostrato un'azione contro la displasia cervicale, una patologia a carico della cervice uterina che nel tempo può portare allo sviluppo di tumori. L'assunzione di funghi shiitake, all'interno di un protocollo di trattamento con rimedi naturali, è stato in grado di contrastare efficacemente la proliferazione cellulare nella patologia.

Quasi tutti hanno dimostrato una significativa attività ipoglicemizzante, contribuendo ad abbassare i valori troppo alti di glicemia, e ipotensiva, regolando i valori di pressione sanguigna.
L'attività sulla glicemia, che in alcune specie si unisce anche ad una regolazione del metabolismo dei lipidi, ha fatto si che alcuni di questi funghi (es. Grifola frondosa) siano stati testati come agenti di riduzione del peso corporeo e regolatori in caso di alterato metabolismo, con risultati incoraggianti.

Molti di questi funghi hanno dimostrato una efficace azione antibatterica e antivirale, alcuni in grado di contrastare la proliferazione del virus dell'HIV, altri capaci di ritardare di oltre l'80% la crescita del plasmodio della malaria. Per il trattamento dell'AIDS alcuni autori consigliano la dose di 10 gocce di estratto idroalcolico di maitake due volte al dì, come coadiuvante di trattamento farmacologici.

Studi recenti hanno misurato la capacità di alcuni estratti di funghi del genere Cordyceps, come anticoagulanti, con il risultato che la somministrazione regolare agisce efficacemente contrastando la formazione di coaguli di sangue, prevenendo così l'insorgenza di trombosi e attacchi di cuore. Quest'attività unitamente all'azione antiossidante già dimostrata, utile per la prevenzione dell'infarto del miocardio e per preservare una corretta circolazione sanguigna, fanno si che questo rimedio sia stato consigliato in persone con problemi cardiocircolatori, specialmente anziani.

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