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domenica 11 marzo 2012

Funghi Medicinali Orientali: qualche considerazione finale

Eccoci alla fine di questo piccolo ma intenso viaggio nel mondo dei funghi medicinali orientali. Abbiamo analizzato le specie più importanti in Oriente, la loro storia, le tradizioni che sono nate intorno ad essi, le proprietà farmacologiche e l'azione biologica. Cerchiamo di dare un senso a tutto ciò provando a capire se e come possono effettivamente aiutarci nella vita quotidiana e anche in qualche caso particolare.



I dati scientifici sembrano confermare le proprietà attribuite dalla medicina tradizionale e quest'ultima sembra non avere dubbi: i funghi di cui abbiamo parlato sono in grado di ringiovanire il corpo, aumentare la durata della vita, ristabilire i soggetti malati e debilitati, donare forza e vigore a tutti e rendere l'organismo perfettamente funzionante, al massimo delle sue possibilità. Ma sarà tutto vero? Di certo molto lo è, nel senso che dati scientifici alla mano, numerose proprietà sembrerebbero reali, di fatto è sicuramente valida l'assunzione periodica di estratti di questi funghi, al fine di mantenere il corpo in buone condizioni di salute.

Peraltro è importante non farsi eccessive illusioni: le cure miracolose non esistono, solo il buonsenso e semmai l'assunzione regolare e prolungata di questi rimedi può contribuire a migliorare il quadro di determinate patologie, in determinati casi ottimizzando le terapie farmacologiche. Anzi, proprio in caso di tumore, l'attività più importante sembra proprio quella di limitare i danni della chemioterapia, riducendone così gli effetti collaterali. In ogni caso i soggetti affetti da patologie tumorali farebbero bene a prendere in considerazione l'uso di uno o più di questi funghi, d'altronde se uno dei più importanti centri oncologici a livello mondiale, il Memorial Sloan-Kattering Cancer Center di New York ha deciso di intraprendere cure sperimentali basate sull'impiego di questi estratti, significa che effettivamente i risultati sono promettenti. Per il resto l'uso dei funghi medicinali orientali è consigliato a chiunque voglia godere delle loro proprietà tonico-adattogene e può essere particolarmente utile in caso di soggetti anziani debilitati o persone con squilibri del sistema immunitario. I preparati che si trovano in commercio, derivati quasi esclusivamente da prodotto coltivato oppure ottenuto con metodi di biotecnologia, differiscono per dosaggio e forma di somministrazione in base alla specie trattata. Alcuni di questi funghi hanno impieghi culinari che conservano comunque buona parte delle caratteristiche salutistiche, è il caso del maitake, dello shiitake e del reishi

L'ultima frontiera raggiunta in Giappone in tal senso è il consumo alimentare di una miscela di questi tre funghi ottenuti da coltivazione su substrato di piante medicinali anch'esse ad azione tonico-adattogena, di cui si suppone i funghi assorbano alcuni principi attivi. Peraltro l'uso di questi funghi è comunemente associato con altre erbe ad azione tonico-adattogena, da assumere in contemporanea. Il prodotto più facile da trovare è il fungo polverizzato tal quale o sotto forma di estratto secco, preparato in capsule. Per esempio il dosaggio di polvere di reishi dovrebbe essere intorno a 1,8-2,4 grammi al giorno, quello di Cordyceps tra 400 e 800 mg, ma tutto dipende dal tipo di estratto e dai risultati che si vogliono ottenere.

Per concludere un breve accenno sui possibili effetti collaterali, presenti solo in caso di uso prolungato di questi rimedi. E' stato riportato che l'uso continuato per almeno 3 mesi di alte dosi di reishi (fino a 9 grammi) ha provocato stati di infiammazione intestinale con diarrea, crampi e nausea, talvolta accompagnati da epistassi. Secondo alcuni autori l'uso contemporaneo di vitamina C contribuirebbe ad eliminare il rischio di infiammazione intestinale e comunque è consigliato per migliorare l'assorbimento dei principi attivi di questi funghi. Al contrario altri come Cordyceps sembra non abbiano praticamente alcuna tossicità e l'uso prolungato può provocare raramente transitori stati di nausea e secchezza delle fauci. Tuttavia l'uso periodico e a dosi canoniche di questi rimedi non sembra provocare tali effetti secondari, salvo il caso di soggetti con reazioni allergiche note verso i funghi in genere, che dovrebbero astenersi dall'uso. Alcuni di essi, come il reishi, provoca un abbassamento della pressione il che va valutato in caso di soggetti che manifestano ipotensione oppure in cura con anti-ipertensivi, altri come Cordyceps per le loro proprietà anticoagulanti non vanno assunti in concomitanza con anticoagulanti di sintesi o piante con attività simile (es. Ginkgo biloba).

In generale l'uso nei bambini, in gravidanza e allattamento va evitato, ciò è documentato per alcuni (maitake), non per altri, ma vale sempre la regola della precauzione. Alcuni di questi funghi, proprio a causa della potente stimolazione del sistema immunitario, vanno presi con cautela da coloro che soffrono di disfunzioni come il lupus eritematoso sistemico (LES) in cui il sistema immunitario è già sottoposto ad uno stimolo eccessivo patologico, oppure in caso di pazienti trapiantati in terapia con immunosoppressori.

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