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domenica 4 marzo 2012

Dal noce un rimedio tradizionale per i denti bianchi

Il noce comune, tanto diffuso nel nostro paese, è diffuso anche in Medio Oriente e in Nord Africa. Oltre ai numerosi usi che già conosciamo, solo nel mondo islamico e in particolare nel maghreb si conosce l'uso della parte interna della corteccia, chiamata Derum per ottenere denti più bianchi e gengive più sane. Andiamo alla scoperta di questo insolito ma efficace rimedio.


Uno dei succedanei del miswak più utilizzati (vedi l'articolo sul miswak), specialmente nel Maghreb nordafricano, è la corteccia interna del noce comune, Juglans regia. Si tratta di un albero deciduo che cresce comunemente in tutta Europa e nell'area mediterranea, estesamente coltivato in diverse zone, sfruttato in numerosi modi, tanto dal punto di vista alimentare, che medicinale e manifatturiero.

Fino ad oggi l'uso della corteccia per l'igiene orale è stato appannaggio quasi esclusivo delle zone in cui questo rientra nella cultura tradizionale, al contrario del miswak che invece ha conquistato una parte del pubblico internazionale interessato ai prodotti naturali. Questo rimedio, noto nel mondo arabo come derum, deirum o dendasa, si presenta, venduto nei mercati della medina e sui banchi che popolano i souq maghrebini, sotto forma di strisce lunghe alcuni centimetri e larghe 1-2 cm, con una faccia di colore marrone (la parte esterna) e l'altra di colore giallastro. Al contrario del miswak, che si usa al pari di uno spazzolino, strofinandolo sui denti con movimento orizzontale o verticale, il derum va strofinato sui denti e tra essi, tenuto tra le dita delle due mani, in un movimento continuo che oltre all'azione meccanica di rimozione della placca, ha un'attività antibatterica specialmente nei confronti dei batteri cariogeni e sbiancante dello smalto dei denti. Una sorta di effetto secondario è la pigmentazione più scura delle gengive, il che nei paesi di origine è visto come aspetto positivo, in quanto fa risaltare ulteriormente il bianco dei denti. Il colore più scuro che assumono le gengive, innocuo secondo indagini scientifiche, può essere comunque limitato con l'uso discontinuo e non quotidiano di questo rimedio, eventualmente alternandolo con il miswak o altri prodotti similari.

Le ricerche hanno dimostrato che il derum ha un'attività antibatterica anche superiore al miswak, in special modo nei confronti dei batteri cariogeni Streptococcus mutans, Streptococcus salivarius e Actinomyces viscosus. Il suo uso tal quale o sotto forma di estratto in colluttorio è utile per la prevenzione della placca batterica, della carie e in genere per mantenere una buona salute dei denti e delle gengive. 
 
Così come già detto per il miswak, anche il derum possiede attività antimicotica, studiata in particolar modo nei confronti di Candida albicans, con risultati molto incoraggianti e sperimentalmente superiori rispetto al miswak stesso.
Non esistono studi diretti che mettono in relazione la composizione chimica della corteccia di noce con le azioni appena descritte, la presenza di tannini può essere uno dei motivi dell'azione biochimica.

Di certo l'uso di prodotti totalmente naturali ed efficaci per l'igiene orale è una necessità per salvaguardare denti e gengive, quanto per preservare l'ambiente dall'eccessivo spreco di acqua e dall'inquinamento dovuto all'uso frequente di dentifrici. Miswak e derum sono solo due possibili esempi, il primo perchè di fatto è il rimedio più diffuso al mondo in questo genere, l'altro perchè contempla un uso misconosciuto di una pianta peraltro molto diffusa. La letteratura internazionale ci dice che esistono anche altri possibili candidati al ruolo di “spazzolino naturale”, il neem per esempio (Azadiracta indica), già stimato antibatterico o il kikar (Acacia arabica), ma l'elenco includerebbe decine di specie, di cui si usano ramoscelli, radici, frutti e semi come strumento per prevenire le patologie a carico di denti e gengive.
Gli studi condotti finora non fanno che confermare quanto riportato dagli usi tradizionali, che attribuiscono a questi rimedi naturali pari efficacia, se non superiore, rispetto ai canonici dentifricio e spazzolino, pertanto in conclusione il loro uso non può che essere suggerito a tutte le persone, per mantenere una corretta igiene orale anche in condizioni difficili (assenza di acqua o di spazzolino e dentifricio), un'alternativa valida, economica e assolutamente ecosostenibile.

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