Abbiamo visto quali specie di funghi medicinali vengono utilizzati in Oriente, la loro storia, gli usi e costumi. Adesso analizziamo l'aspetto fitochimico e le proprietà biologiche, facendo riferimento ad una classe di molecole che costituisce in tutti loro la chiave dell'attività farmacologica: i beta-glucani.
La composizione dei principi attivi ritrovati nei funghi
è molto varia, tuttavia esiste a fianco a composti peculiari e
caratteristici di ogni specie, una categoria di composti presente
pressochè in maniera ubiquitaria nel mondo micotico, sotto diverse
forme. Si tratta di una classe di molecole appartenenti alla
categoria dei polisaccaridi e denominate beta-glucani. Composti
piuttosto diffusi anche nelle piante superiori, a differenza di
questi, i beta-glucani presenti nei funghi sono del tipo 1-3, ovvero
hanno catene laterali in posizione 1 e 3, mentre quelli presenti
nelle piante verdi hanno di norma catene laterali in posizione 1 e 4.
L'alta complessità di questi composti, ad altissimo peso molecolare,
fanno sì che essi possano assumere configurazioni molto diverse e
quindi svolgere differenti attività biologiche nell'uomo.
L'attività più importante dei beta-glucani fungini sembra esprimersi a livello del sistema immunitario, secondo diversi meccanismi. Quando essi vengono assorbiti a livello del tratto intestinale, stimolano in vari modi i fattori che partecipano alla difesa immunitaria: macrofagi, linfociti T, cellule Natural Killer, TNF (Tumor Necrosis Factor), citochine, interleuchina-1. Secondo alcuni autori la particolare conformazione spaziale di queste molecole sarebbe in grado di mimare la struttura di alcuni antigeni presenti sulla superficie di determinati ceppi virali, stimolando di conseguenza la risposta del sistema immunitario, in pratica lo stesso meccanismo che sta alla base del funzionamento dei vaccini.
Inoltre essi fungono anche da prebiotici, favorendo l'instaurazione di una microflora batterica equilibrata che contribuisce al corretto funzionamento del sistema immunitario. Di fatto un essere umano con un sistema immunitario efficiente e in perfetto stato è in grado di sopportare meglio infezioni da virus e batteri, di rispondere in maniera più adeguata agli stati infiammatori, di reagire meglio agli stati di stress ossidativo dovuto specialmente a superlavoro psicofisico, in pratica di vivere meglio e più a lungo. La maggior parte dei funghi medicinali utilizzati tradizionalmente in Oriente posseggono tali proprietà e pertanto risultano un prezioso aiuto per la vita moderna.
I ricercatori hanno cercato di approfondire l'attività immunomodulante di questi composti, che sembra siano presenti in almeno 650 specie della famiglia dei Basidiomiceti, mettendola in correlazione con il rinforzo del sistema immunitario per una migliore resistenza alle infezioni batteriche e virali, ma anche alla regolazione degli stati infiammatori che spesso sono concausa dello sviluppo di masse tumorali. Di fatto la somministrazione di beta-glucani sembra in grado di contrastare l'insorgenza e la crescita delle cellule tumorali.
Ma le straordinarie proprietà dei beta-glucani legati
ai funghi non finiscono qui: essi sembrano in grado di abbassare i
livelli di colesterolo nel sangue. Studi clinici eseguiti su
volontari affetti da ipercolesterolemia hanno dimostrato che
nell'arco di tre settimane i valori di colesterolo si sono ridotti
significativamente nei soggetti a cui sono stati somministrati con la
dieta. Secondo alcuni autori la capacità di questi composti di
ridurre i livelli di colesterolo ematico risiede nel fatto di
intrappolare gli acidi biliari, costituiti da colesterolo, ed
espellerli, ripulendo le arterie. Secondo altri si trattarebbe di una
riduzione di produzione di colesterolo a livello epatico.
I beta-glucani sono di aiuto anche nel trattamento dell'asma bronchiale, della rinite allergica e delle allergie in genere, correlate con una disfunzione del sistema immunitario. Sembra che queste molecole, che nella loro forma possono mimare i micobatteri, ritenuti responsabili di determinati tipi di asma, stimolano la risposta immunitaria dei linfociti T, normalizzando la reazione e riducendo i sintomi della patologia.
Tra gli altri principi attivi comuni in molte specie di funghi medicinali troviamo i terpenoidi, molecole dotate di attività antibatterica, antivirale e antinfiammatoria, che contribuiscono al lavoro dei beta-glucani nella corretta modulazione della risposta immunitaria.
Molti
di questi funghi medicinali godono anche di proprietà antiossidanti
ed epatoprotettrici. E' senza dubbio vero che nella digestione di
grandi quantità di funghi mangerecci, il fegato svolge un grande
lavoro per metabolizzare alcune sostanze contenute, tuttavia
l'assunzione a piccole dosi di alcune di queste molecole svolge un
ruolo protettivo sull'organo in questione. Il lentinano, un farmaco
ricavato da Lentinula
edodes (fungo
shiitake)
dotato di attività antitumorale, ha dimostrato anche di possedere
buona efficacia nei confronti di epatite cronica anche di origine
virale.
Oltre all'azione biologica caratteristica dei vari tipi
di polisaccaridi presenti nei funghi, ricordiamo che tutte le specie
considerate contengono diverse quantità di minerali, specialmente
potassio, magnesio, ferro, calcio e anche minerali più rari come il
germanio, amminoacidi, proteine, vitamine del gruppo B, vitamina D e
numerosi enzimi. Tutte queste sostanze contribuiscono all'azione
tonico-adattogena riportata in letteratura.
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